LA DOLCETERRA NOVARESE |
Ricco e vario è anche il patrimonio vinicolo e gastronomico. La tradizione enologica, frutto di passione e di cultura, di creatività e d’esperienza, ha portato i vini delle Colline Novaresi ad altissima qualità e ad un prestigio ormai internazionale, mentre la gastronomia di queste terre permette di riscoprire lontane tradizioni ritrovate che affondano il loro passato nel mondo contadino.
Ricordiamo, in particolare, la "paniscia"
Ma le possibilità per il nostro viaggiatore amante degli sport e dell'aria aperta non si esauriscono: si può praticare sci d’acqua, equitazione, tennis ed anche il golf in alcuni dei "green" più rinomati d'Europa. Inoltre nel corso di tutto l’anno vi è un calendario fitto di fiere, mostre, manifestazioni e feste. E naturalmente si potrà scegliere tra le numerose opportunità di soggiorno: alberghi, campeggi, bed & breakfast, agriturismi, residence sono presenti con una vasta gamma di offerte su tutto il territorio. Inoltre, proprio nel Novarese, si trovano alcuni dei ristoranti più rinomati d'Italia, citati nelle più prestigiose guide alla ristorazione. Con questi suggestioni e spunti diamo il benvenuto a chi viene a scoprire la Dolceterra e la sua calda ospitalità. |
Novara crogiolo di stili e sapori
Novara,
Crocevia di culture e punto di contatto tra il Piemonte e la Lombardia, tra gli influssi mitteleuropei provenienti |
Uno sguardo al territorio…
A BELLINZAGO NOVARESE sono particolarmente interessanti la Nel centro storico del paese sorge la Chiesa seicentesca di S. Anna con il ricco altare maggiore ligneo barocco. Da ammirare anche il coro, il pulpito, la cantoria ed il portale interno, tutti preziosamente intagliati nel legno.
Proseguendo verso sud-est in direzione Galliate, si passa per CAMERI ove suggeriamo una visita alla Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo, |
Un breve tragitto verso sud ci conduce a GALLIATE,
Le sale a sud ospitano invece mostre temporanee. Nell'ala occidentale, lungo il lato meridionale, ha ora sede la Biblioteca Comunale. Le sale al piano terra presentano interessanti decorazioni pittoriche ed a stucco. |
Ora il nostro percorso conduce a TRECATE con la visita alla Chiesa Parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta. Non si conosce con certezza la data di fondazione ma, grazie ad un pilastro in cotto della navata centrale rinvenuto nel 1975 durante dei lavori di restauro, si sono riscontrate delle analogie con l'Abbazia cistercense di Morimondo la cui costruzione ebbe inizio nel 1182, si pensa perciò che la parrocchiale sia sorta nello stesso periodo. Tale pilastro di forma circolare reca ancora parti di un affresco trecentesco raffigurante S. Caterina d’Alessandria. All'interno degni di attenzione sono: l'altare maggiore, della fine del 1600 su progetto di Cesare Fiore, è in marmo policromo a struttura piramidale, sulla sommità è posto un tempietto retto da sei colonne tortili in marmo nero; all'interno del tempietto la statua di marmo dell'Assunta affiancata da due angeli probabile opera dello scultore Giovanni Battista Dominione. Lo Scurolo di S. Clemente, iniziato nel 1759 su progetto di Francesco Croce, si trova verso il fondo della navata sinistra e presenta una costruzione esagonale alla quale si accede attraverso due scalinate semicircolari. All’interno trova posto l'altare su cui poggia l’urna contenente le spoglie del Santo. Alcuni interessanti affreschi di Peracino ornano le pareti dello scurolo, mentre nell'altare antistante si trova il tempietto contenente le reliquie di S. Cassiano. |
Tra i borghi più antichi dell’area vi è GHEMME, cittadina famosa per aver dato il nome alla DOCG più prestigiosa del territorio.
Chiunque si trovi a passare da Ghemme e passeggi per le vie del centro storico, non potrà non essere colpito dalla regolarità dell’abitato, dal tracciato delle sue strade, dall’omogeneità delle case e palazzi, solo lievemente intaccata da interventi moderni. E’ un’architettura sobria e funzionale ma allo stesso tempo accattivante, che non disdegna elementi caratterizzanti nelle cornici, nelle lesene, nei timpani, nei portoni. Pur nella loro semplicità alcuni palazzi si distinguono e rivelano all’osservatore attento l’epoca della loro costruzione: il ‘400 e il ‘500 con i muri di ciottoli a spina di pesce intervallati da corsi di mattoni ed archi di cotto; il ‘600 con le finestre barocche e la preziosità di alcuni particolari; il ‘700 con la sistemazione funzionale dei vani ed il tono borghese che traspare da talune soluzioni volumetriche; l’800 con la diffusione dell’uso della pietra lavorata, dei balconi di ferro battuto, dell’eleganza signorile di facciate e cortili. |
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