IL COSTUME


Galliate è un comune situato a 2 chilometri dal fiume Ticino, oggi confine naturale fra Piemonte e Lombardia, un tempo tra le rivali città di Milano e Novara. Antiche dispute allontanarono il nostro paese da Novara e lo portarono ad alleanze con i Visconti e successivamente con gli Sforza, entrambi Signori di Milano la cui vicinanza nonché la sua dominazione hanno fatto sì che molti elementi legassero i borghi delle due rive del Ticino.

Il costume del gruppo, di foggia settecentesca, inevitabilmente soggiace a questa regola ulteriormente confermata dal punto focale dell’abbigliamento femminile: l’ornamento posto sul capo. Per lo più composto da spilloni separati nella vicina regione, da noi è formato da un unico blocco ma, nei due casi, si presenta come una corona di spadine a fermare i capelli sulla nuca. Le famiglie benestanti commissionavano l’ornamento in filigrana d’argento mentre, i meno abbienti, si contentavano di materiali meno costosi.

L’abito femminile, inoltre, comprende una sottogonna ed una camicia, bianche entrambe ed arricchite da pizzi e ricami. Una gonna di cotone nero guarnita al fondo con una balza riportata uguale al grembiule in tessuto di cotonina stampata a fiori. Un corpino nero come la gonna, riccamente ricamato con le maniche, anziché cucite, annodate con nastri colorati ed, a completare, dello stesso tessuto, una borsetta ricamata allacciata in vita dove ogni donna riponeva tutti i suoi averi. Ai piedi, scarpe nere con più passanti bassi dalle fibbie dorate.

L’abito maschile, tutto in cotone nero piuttosto leggero, è costituito da pantaloni abbottonati al ginocchio e gilet. I bottoni sono dorati. Camicia bianca con maniche molto ampie. Fascia in vita e foulard al collo di identico tessuto rosso. Calze, di cotone bianco, al ginocchio. Scarpe nere con grandi fibbie dorate come i bottoni. Cappello a larga tesa con nastro rosso e fiocco bianco.